Convegno "Matilde di Canossa nella Bassa Veronese"
Pubblicata il 27/08/2015
Il Dipartimento “Tempo, Spazio, Immagine e Società” dell’Università di Verona, insieme ai Comuni di Verona, Garda e Nogara, ha promosso il progetto “Matilde nel Veneto” per approfondire questi rapporti in occasione del IX Centenario della morte di Matilde (1115-2015). Il progetto prevede tre giornate di studio (la prima si è svolta l’11 luglio a Garda sui rapporti tra Adelaide di Borgogna e Matilde di Canossa), di cui quella di Nogara, sabato 12 settembre, sarà la seconda, dedicata a Matilde di Canossa nella Bassa Veronese. La Giornata di studio si terrà nella sala Consiliare del Comune di Nogara ed avrà inizio alle ore 10. Interverranno studiosi da diverse Università e Archivi che illustreranno la presenza della Contessa nelle aree del Basso Veneto, partendo dall’analisi documentaria (Angiolini, Fangarezzi), e archeologica (Saggioro) per allargare lo studio alla storia dei protagonisti (Rinaldi, Passuello), e al paesaggio naturale di queste zone (Mancassola). Non mancherà l’arte, nell’analisi dell’arca dei santi Sergio e Bacco, un tempo nella chiesa di San Silvestro di Nogara, ora al Museo di Castelvecchio di Verona, dove si terrà la terza giornata di studio, il 20 novembre, e dove si aprirà il 20 dicembre un focus espositivo su Verona per Matilde di Canossa.
Anche se molti non lo sanno, Matilde di Canossa ebbe rapporti molto intensi col Veneto: il doge Vitale Michiel ne era un prezioso alleato, così come quelle nobili casate che sostenevano la Riforma della Chiesa di Gregorio VII: i da Baone, i Maltraversi, i Da Camposampiero, i Da Carbonara, perfino degli Ezzelini (Tiso Ecello). Nel basso Veneto ella governava in numerose località, sedi di comunità rurali, che lei protesse, come a Melara, Casaleone, Castelguglielmo, Trecenta, Castelmassa (Massa delle due Basiliche). Diverse chiese le appartenevano, come San Benedetto di Ficarolo e San Salvaro di San Pietro di Legnago, ove il suo nome è scritto sulla facciata, per ricordarne la ricostruzione dopo il terremoto del 1117. Il conte di Verona, Alberto di San Bonifacio, già conte di Cerea, fu dopo il 1106 tra i maggiori sostenitori di Matilde, presente in molti suoi documenti, e alla sua morte venne designato dagli altri vassalli come suo successore nel governo dei beni della Contessa.
A Nogara aveva beni e si fece seppellire Richilde, prima moglie del padre di Matilde, Bonifacio di Canossa, e il castello di Nogara rimase fedele alla Contessa, anche quando gli altri castelli l’abbandonarono per passare dalla parte dell’imperatore Enrico IV. In quel momento (1091-1092) solo quattro castelli le rimasero fedeli: Piadena, nel Cremonese; Canossa nell’Appennino Reggiano; Monteveglio, vicino a Bologna; e Nogara nel Veronese.
Matilde fu spesso a Nogara, da dove sottoscrisse documenti: nel 1088, in favore della chiesa di San Silvestro; nel 1104 e 1105 per San Benedetto Po e nel 1106.
“Matilde nel Veneto” è un progetto di alto valore scientifico per riscoprire l’importanza che ha avuto un grande personaggio della storia come Matilde di Canossa nel territorio Veneto e Veronese in particolare. Questo progetto inoltre è un esempio virtuoso di sinergia tra enti locali e Università per la valorizzazione della cultura del nostro territorio” Dichiara l’assessore alla Cultura di Nogara Marco Poltronieri
Anche se molti non lo sanno, Matilde di Canossa ebbe rapporti molto intensi col Veneto: il doge Vitale Michiel ne era un prezioso alleato, così come quelle nobili casate che sostenevano la Riforma della Chiesa di Gregorio VII: i da Baone, i Maltraversi, i Da Camposampiero, i Da Carbonara, perfino degli Ezzelini (Tiso Ecello). Nel basso Veneto ella governava in numerose località, sedi di comunità rurali, che lei protesse, come a Melara, Casaleone, Castelguglielmo, Trecenta, Castelmassa (Massa delle due Basiliche). Diverse chiese le appartenevano, come San Benedetto di Ficarolo e San Salvaro di San Pietro di Legnago, ove il suo nome è scritto sulla facciata, per ricordarne la ricostruzione dopo il terremoto del 1117. Il conte di Verona, Alberto di San Bonifacio, già conte di Cerea, fu dopo il 1106 tra i maggiori sostenitori di Matilde, presente in molti suoi documenti, e alla sua morte venne designato dagli altri vassalli come suo successore nel governo dei beni della Contessa.
A Nogara aveva beni e si fece seppellire Richilde, prima moglie del padre di Matilde, Bonifacio di Canossa, e il castello di Nogara rimase fedele alla Contessa, anche quando gli altri castelli l’abbandonarono per passare dalla parte dell’imperatore Enrico IV. In quel momento (1091-1092) solo quattro castelli le rimasero fedeli: Piadena, nel Cremonese; Canossa nell’Appennino Reggiano; Monteveglio, vicino a Bologna; e Nogara nel Veronese.
Matilde fu spesso a Nogara, da dove sottoscrisse documenti: nel 1088, in favore della chiesa di San Silvestro; nel 1104 e 1105 per San Benedetto Po e nel 1106.
“Matilde nel Veneto” è un progetto di alto valore scientifico per riscoprire l’importanza che ha avuto un grande personaggio della storia come Matilde di Canossa nel territorio Veneto e Veronese in particolare. Questo progetto inoltre è un esempio virtuoso di sinergia tra enti locali e Università per la valorizzazione della cultura del nostro territorio” Dichiara l’assessore alla Cultura di Nogara Marco Poltronieri